Scherzosamente potremmo dire di esserci approcciati alla zona del Peralba in una giornata in cui le montagne confinali del Cadore hanno deciso di farsi un'abbondante doccia.
Il cielo è grigio nell'ultimo fine settimana di Settembre e lo rimarrà ininterrottamente per tutta la giornata. Le temperature sono piuttosto rigide, decisamente autunnali. La nostra meta originaria era la vetta del Monte Peralba, maestosa elevazione sovrastante le Sorgenti del Fiume Piave. Giocoforza, per quel senso di responsabilità che dovrebbe caratterizzare tutti gli escursionisti, modifichiamo il percorso, inventando un bell'anello, che tocca i “passi del Peralba”, il Sesis, l'Oregone ed il Veranis, ovvero i rifugi italiano “Calvi” ed austriaco “Hochweißsteinhaus”, quest'ultimo raggiunto da me in una recentissima escursione lungo la Valle di Fleons, di cui ho già riferito.
Il forte impatto scenografico offerto dal cerchio di montagne, che ci apprestiamo a risalire ed ad oltrepassare è enorme sin dall'inizio. Il Rifugio Calvi giace su un bel terrazzo panoramico prospiciente all'alta Val Sesis e dominato dall'incombente Monte Chiadenis. Il sentiero percorre solo un breve tratto della strada di servizio al rifugio, in quanto da 2 anni è possibile inoltrarsi verso E e percorrere il “Sentiero dei Fortini del Chiadenis”, tracciato di guerra, che con percorso scenografico raggiunge una sella sommitale, ove giacciono i ruderi di un piccolo forte e delle postazioni militari a guardia della Val Sesis, della zona del Peralba e dell'Avanza.
Da lassù la vista sul Calvi e sul circolo Peralba-Chiadenis-Passo Sesis è quantomai suggestiva.
Raggiungiamo il rifugio, molto ospitale, dove conversiamo con i cordiali gestori. C'è pace; la tranquillità è interrotta solo dal rumore delle forti raffiche di vento e dalla pioggia, che batte sui nostri abiti. Risaliamo verso il Passo Sesis, da dove altrettanto spettacolare è la visione dell'Alta Valle di Fleons ed i versanti settentrionali dei suddetti massicci. Il percorso corre, adesso, in quota ed in breve raggiunge la vecchia caserma posta presso il Passo dell'Oregone, situato sul confine con l'Austria. Da lì si scende in maniera costante verso l'Hochweißsteinhaus attraverso prati ripidi, tagliati da numerosi rii. Vi giungiamo inzuppati ed un po' infreddoliti: ad accoglierci un gruppo consistente di escursionisti austriaci e, soprattutto, il tepore dell'ambiente (rustico e caldo) accompagnato da un'eccelsa gastronomia.
Conversiamo con alcuni avventori, prima d'incamminarci verso l'Italia, che raggiungiamo mediante il Giogo Veranis. La pioggia ed il vento sono implacabili ed appesantiscono a tratti il nostro procedere, in particolare da Casera Fleons di Sopra a Passo Sesis. Ripassiamo per il Calvi, dove una grappa alle erbe è doverosa; quindi, al calar delle tenebre, raggiungiamo stanchi e bagnati la conclusione dell'anello. L'escursione è stata senz'altro condizionata dalle avverse condizioni meteorologiche, tuttavia anche l'aver cambiato itinerario, l'aver valicato i passi attorno al Peralba o, semplicemente, l'esser stati in compagnia ha reso piacevole la giornata d'inizio autunno.
Buona visita!