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Una prospettiva insolita, sino a pochi anni fa, di osservare e visitare la Val Rosandra è quella di risalirne il versante sloveno e, giunti sull'altopiano, d'incamminarsi nei dintorni del solitario villaggio di Beka, alle cui porte si sviluppano degli spettacolari inghiottitoi, che raccolgono le acque di superficie, che, abbandonati i terreni arenacei ed argillosi ed incontrati gli strati calcarei, permeabili, assorbenti le acque di superficie, le convogliano nei reconditi meandri del sottosuolo. Costruiamo un suggestivo anello, che da Draga Sant'Elia, ultimo villaggio italiano posto in fondo ad una verdeggiante e tranquilla vallata - evocata dal toponimo sloveno -, addentrandosi nella parte alta della Val Rosandra lambita dalla frontiera con la Slovenia, ripercorre un tratto del tracciato della Ferrovia Trieste-Hrpelje, trasformata in ciclovia. Ben presto si scende ripidamente lungo il versante S del Monte Stena, raggiungendo il fondovalle dove si trova il minuscolo borgo di Bottazzo, ubicato sul confine. Da qui si diparte il “Sentiero dell'Amicizia”, che, entrando in Slovenia, consente di risalire agevolmente il versante ubertoso della valle, percorrendo antichi sentieri, che congiungevano Bottazzo alle frazioni dell'altopiano e rimasti impraticabili per decenni, a causa della linea di demarcazione tra i 2 Stati. Raggiunta Beka, idilliaco gruppo di piccole case poste su un ripiano erboso aperto sulle vette e con interessanti episodi culturali, si procede lungo un'antica forestale, che ben presto si abbandona, per scendere in una vallecola, dove si trovano gli inghiottitoi. Le aperture delle voragini si aprono spettacolarmente nella roccia abbracciata da un rigoglioso bosco, lungo il quale scorrono dei rii e dei torrenti dalle acque fresche e limpide, che di lì a poco s'inabissano fragorosamente. Pontili, tratti riparati, belvederi ed ameni tratti nel bosco consentono all'escursionista di visitare, divertendosi, il complesso degli inghiottitoi.Rientrati a Beka, si cammina apertamente sull'orlo dell'altopiano, quindi si ridiscende lungamente nel bosco, passando accanto ai ruderi di un vecchio maniero, che rimandano alla storia dei possedimenti terrieri ed alla vita agricola della Val Rosandra.Un ultimo strappo ci riporta esattamente al valico agricolo di Bottazzo, da dove si riguadagna l'Italia e, quindi, in risalita, Draga Sant'Elia, portando a termine quest'interessante giro, aperto ai tempi della sorveglianza ai confini italo-sloveni solo in occasione della Festa dell'Amicizia, incontro annuale tra le popolazioni dei villaggi contermini del Carso, volto a rinvigorire i rapporti di buon vicinato di genti stabilitesi nel corso del tempo in un comprensorio unico, sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista della valenza paesaggistica ed ambientale, di cui quest'itinerario ne è l'emblema significativo.
Scopriamolo assieme; buona escursione!