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E' una ferrovia abbandonata, dismessa ma molto affascinante la "protagonista" di questo piccolo reportage, che vi scrivo da una porzione sconosciuta, perché sostanzialmente non più accessibile, dell'Istria, regione della Croazia Nord-Occidentale. E' un intrecciarsi di storie di minatori - in primo luogo - e di agricoltori - poi, sulle cui teste è passata la logica dell'economia e del mercato; dei soldi e del profitto, i quali, come sempre, muovono qualunque azione umana.
Tutto inizia alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando in ambito politico si riprende a parlare di un miglioramento dei collegamenti tra la città di Rijeka / Fiume e le contrade dell'Istria. In questo contesto, il progetto di istituzione di una linea ferroviaria attraverso la Val Rasa / Vall'Arsia - zona carbonifera di rilevante valenza economica - incontra parecchi favori; essa, inoltre, rappresenterà un asse importante su cui andranno ad innestarsi altre diramazioni secondarie, volte a collegare via ferrovia le contrade ubicate nella zona occidentale della Penisola.
Le Autorità jugoslave incontrano con favore l'idea e ben presto si dà corso ai lavori di realizzazione della Ferrovia della Val Rasa /Vall'Arsia, che andava ad attraversare un'area brulla e malsana che caratterizzava, al tempo, la porzione orientale dell'Istria: staccandosi dalla linea ferroviaria per Pula / Pola in corrispondenza della stazione di Lupoglav / Lupogliano (m 369 s.l.m.), la Ferrovia dell'Arsia percorreva in quota - transitando attraverso numerosi viadotti e tunnel ed intersecando numerose vie di comunicazione secondarie - il costone carsico in direzione dell'Ucka / Monte Maggiore, del quale contornava le pendici occidentali, quindi piegava verso S e, contornando il vasto Cepic Polje / Piana d'Arsia, s'immetteva nella Valle del Fiume Rasa /Arsa, che percorreva interamente, terminando la corsa in corrispondenza del villaggio di Rasa / Arsia, a pochi metri dall'Adriatico.
Sin dall'inizio va messa in evidenza la valenza economica della nuova ferrovia, la quale riveste un'importanza esclusivamente per il traffico merci, mentre mai decollò per il traffico passeggeri, essendo le zone attraversate dalla strada ferrata pressoché disabitate.
La linea venne inaugurata il 30/12/1951 alla presenza delle Autorità della Jugoslavia; tuttavia, la linea necessitava di parecchi ulteriori interventi sia per la sua messa in sicurezza (il tracciato era interessato da numerose frane), sia per essere sfruttata a pieno regime. Il traffico merci poté circolare con regolarità dal 1/6/1952: inizialmente erano previste 2 coppie di treni per trasportare i lavoratori delle miniere e 3 convogli atti al trasporto del carbone estratto dalle viscere della terra.
I passeggeri, invece - come detto - non incontrarono mai il favore della linea ferroviaria, sia perché essa era molto lenta, sia perché transitava parecchio lontano dai borghi e dai villaggi più prossimi. Le carrozze passeggeri iniziarono a circolare appena il 29/11/1959: durante l'intero 1966 - anno della soppressione definitiva del servizio passeggeri - vennero trasportati appena 3600 utenti.
La linea ebbe una vita breve e sfortunata: i traffici passeggeri non decollarono mai e furono - come detto poc'anzi - rapidamente soppressi.
Il traffico merci era incentrato sul trasporto del carbone: il bacino della Val Rasa / Vall'Arsia era stimato disporre di circa 30.000.000 t di scorte di carbone nero, mediante il trasporto del quale si voleva rifornire l'intera Jugoslavia e di destinarne una percentuale all'esportazione. La movimentazione del carbone resse sino al 1969, quando le quantità trasportate decrebbero assai sensibilmente e la ferrovia attraversò un periodo di decadenza. Un risollevamento in tal senso lo si ebbe appena nel 1979, quando la linea venne utilizzata anche per il trasporto di legname e bestiame da e per il porto di Brsec /Bersezio e di cemento per lo stabilimento di Koromacno / Valmazzinghi, sul mare.
Il 1990 registrò il trasporto di 300.000 t di merci attraverso la Ferrovia della Val Rasa / Vall'Arsia.
Regole e logiche economiche ed eventi politici ne determinarono il declino e la linea venne conseguentemente soppressa. Il carbone oggi non si estrae più, essendo stato soppiantato da altre materie per la produzione energetica, cosiccome scomparso è il trasporto del legname e del bestiame, voci, forse, di un'economia d'altri tempi, mentre il cemento viene trasportato più velocemente con i camion.
Nei pressi della stazione di Rasa /Arsia parte una strada che sale a Labin / Albona, meritevole di una visita.
Buon viaggio!